è quel tuo oblio che mi spaventa
non i tuoi giorni
metti nel buio mani e spasmi e carezze
non le distingui nitide di incarnato
-in quadri ad olio incorniciati-
e non li senti, non li senti mai
nei giorni
quegli echi
le sonorità della pelle
...e l'ogni
prende forma
in quel contrasto d’ombra
in quella tana nascosta che regali alla menzogna
sotterrata alla vista
rimessa al coro dei chicchessia
ed i chicchessia cantano
cantano e bruciano
linguaggi che non comprendono
sola qui nelle mie braccia
la mia parte
sopravvive
rivive
risente
scissa dal contorno
essenza non diluita
di ciò che fu
-per me-
Noi.
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giovedì 26 gennaio 2012
venerdì 30 dicembre 2011
vaghi sonori
Nelle ore
rimane quel sottosuolo
quel sottofondo d’amaro
che adesso pizzica
ma non contamina...
non avvelena ogni sapore...
...non so se è il cuore che grida
-soffocato-
questo brusio confuso
(un brusio
di un concerto lontano
del quale a malapena riconosco la canzone)
rimane quel sottosuolo
quel sottofondo d’amaro
che adesso pizzica
ma non contamina...
non avvelena ogni sapore...
...non so se è il cuore che grida
-soffocato-
questo brusio confuso
(un brusio
di un concerto lontano
del quale a malapena riconosco la canzone)
martedì 31 maggio 2011
e in fondo
ad ogni respiro
sento questi polmoni annodarsi
in spirali contorte
in una torsione che mozza il respiro
la colonna ricurva di chi guarda in basso
(e in fondo)
ripiego dell’esistenza
che anela ad una leggerezza di farfalla
al levarsi alta
per respirare
senza il risuono
senza
il
frastuono
di quel sibilo compresso
di quella gabbia creata per contenere lo slancio
di quella gabbia
a cui manca la toppa
il filo
che snoda
sento questi polmoni annodarsi
in spirali contorte
in una torsione che mozza il respiro
la colonna ricurva di chi guarda in basso
(e in fondo)
ripiego dell’esistenza
che anela ad una leggerezza di farfalla
al levarsi alta
per respirare
senza il risuono
senza
il
frastuono
di quel sibilo compresso
di quella gabbia creata per contenere lo slancio
di quella gabbia
a cui manca la toppa
il filo
che snoda
domenica 17 aprile 2011
enne volte
a sbirciarmi dentro
sembra un’eternità
e forse è troppo
è troppo
per quella maledetta increspatura
che piega spazio e tempo
e piega
me
il tuo tempo
non misura il mio
(nè più, nè meno. Mio.)
sembra un’eternità
e forse è troppo
è troppo
per quella maledetta increspatura
che piega spazio e tempo
e piega
me
il tuo tempo
non misura il mio
(nè più, nè meno. Mio.)
domenica 13 marzo 2011
margini
che poi so che starò bene
ma mentre dipingo il tutto di nero
in quest'onda
che nè in felicità nè in tristezza
si delinea
sarebbe forse uguale urlare
ma tu hai le mani sulle orecchie
e lo so
che sono chiuse a me
e perciò non visitarmi nei pomeriggi
non visitarmi in questi pomeriggi
al niente al quadrato davvero
preferisco il niente
o meglio fare a pezzetti tutto
tutto ciò
che mi tiene legata a te
ma mentre dipingo il tutto di nero
in quest'onda
che nè in felicità nè in tristezza
si delinea
sarebbe forse uguale urlare
ma tu hai le mani sulle orecchie
e lo so
che sono chiuse a me
e perciò non visitarmi nei pomeriggi
non visitarmi in questi pomeriggi
al niente al quadrato davvero
preferisco il niente
o meglio fare a pezzetti tutto
tutto ciò
che mi tiene legata a te
domenica 6 febbraio 2011
susseguirsi
(se la luna non se ne duole
dondolandosi fra quelle dune d'argento
chi sono io per contestarlo?)
del temporale adoro l'odore
il suono che trema
la sua attesa
e poi la finestra assonnata
spettatrice silenziosa
di speranze che si rincorrono
mordendosi la coda
ha uno strano ritmo
il Susseguirsi
come se il tempo
del tempo
ne facesse melodia
la osservo e l'ascolto
cantandola dentro
con l'illusione che il giorno
del giorno
ne faccia poesia
...la mia.
dondolandosi fra quelle dune d'argento
chi sono io per contestarlo?)
del temporale adoro l'odore
il suono che trema
la sua attesa
e poi la finestra assonnata
spettatrice silenziosa
di speranze che si rincorrono
mordendosi la coda
ha uno strano ritmo
il Susseguirsi
come se il tempo
del tempo
ne facesse melodia
la osservo e l'ascolto
cantandola dentro
con l'illusione che il giorno
del giorno
ne faccia poesia
...la mia.
martedì 21 dicembre 2010
paralleli
conosco il reame
percepito tra umide lenzuola
consapevoli
inconsapevolmente
che sono i sogni
ad avvelenare il reale
in fondo qual e' la colpa del sole
il parallelo lo rende inverno
percepito tra umide lenzuola
consapevoli
inconsapevolmente
che sono i sogni
ad avvelenare il reale
in fondo qual e' la colpa del sole
il parallelo lo rende inverno
domenica 12 dicembre 2010
after
sebbene la realta' mi scivoli dentro
riempiendo gli angoli stirati a vapore
e le tasche dei jeans
come vecchi scontrini sbiaditi
piccoli stralci di impronte
sussurrano recalcitranti
(li ingoio all'ora del the)
vorrei SentirTi
ma ne' rimuggine di pensieri
piu' delle parole stracciano le ali
i calzini bucati
insieme ai sogni perduti
hanno lo stesso candeggio
riempiendo gli angoli stirati a vapore
e le tasche dei jeans
come vecchi scontrini sbiaditi
piccoli stralci di impronte
sussurrano recalcitranti
(li ingoio all'ora del the)
vorrei SentirTi
ma ne' rimuggine di pensieri
piu' delle parole stracciano le ali
i calzini bucati
insieme ai sogni perduti
hanno lo stesso candeggio
martedì 30 novembre 2010
18:10
nell'attesa
ogni secondo risuona
come un frastuono
squassato nel petto
scricchiola
qualcosa che va in frantumi
ogni piccolo pezzo
lavorato con lo scalpello
mi chiedo se i ragni
ricuciranno tutti i pezzetti
mi chiedo se il disegno
sarà uguale
sono venti minuti
e poi c'è il silenzio
...e forse la neve.
ogni secondo risuona
come un frastuono
squassato nel petto
scricchiola
qualcosa che va in frantumi
ogni piccolo pezzo
lavorato con lo scalpello
mi chiedo se i ragni
ricuciranno tutti i pezzetti
mi chiedo se il disegno
sarà uguale
sono venti minuti
e poi c'è il silenzio
...e forse la neve.
venerdì 12 novembre 2010
legato
(and the little white dove
made with love
made with love
made with glue and a glove and some pliers)
respiri
mesciati alla musica
evaporano
sfumano i contorni
di ogni cosa intorno
compresa me
i confini si annullano
dove tutto è acqua
la corrente smuove
muove
e si muove...
...lascio che sia.
made with love
made with love
made with glue and a glove and some pliers)
respiri
mesciati alla musica
evaporano
sfumano i contorni
di ogni cosa intorno
compresa me
i confini si annullano
dove tutto è acqua
la corrente smuove
muove
e si muove...
...lascio che sia.
giovedì 4 novembre 2010
per chi resta
ci si chiede cosa si provi
o che colore abbia
in realtà è una sfumatura...
canta l'altoparlante in una stazione
canta numeri
canta luoghi
strascichi d'anime e bui
nei corridoi della notte e dell'addio
ascolto
ascolto quel sogno
fatto di velluto rovente
e lascio che mi bruci
che avvolga
che divori
prima che la brina
riempia i vuoti del cuore
prima che il viaggio
porti via quell'arcobaleno
tutti i suoi suoni
lontano
...ed i desideri
restano imbrigliati nel petto
memori di quei giorni
ebbri di quei colori
ancora vivi
nel tempo che manca
che mi manca...
(troverò la strada?
una foglia d'autunno mi è caduta tra le mani
calda del ricordo di un giallo
che ha tanto inseguito il sole)
o che colore abbia
in realtà è una sfumatura...
canta l'altoparlante in una stazione
canta numeri
canta luoghi
strascichi d'anime e bui
nei corridoi della notte e dell'addio
ascolto
ascolto quel sogno
fatto di velluto rovente
e lascio che mi bruci
che avvolga
che divori
prima che la brina
riempia i vuoti del cuore
prima che il viaggio
porti via quell'arcobaleno
tutti i suoi suoni
lontano
...ed i desideri
restano imbrigliati nel petto
memori di quei giorni
ebbri di quei colori
ancora vivi
nel tempo che manca
che mi manca...
(troverò la strada?
una foglia d'autunno mi è caduta tra le mani
calda del ricordo di un giallo
che ha tanto inseguito il sole)
accenti
Perchè le foglie d'autunno
suggeriscono il mare
l'andare di un treno
ne porta l'odore
nel colore dell'aria d'inverno
ancora solo annusato
il grigio delle ali di un gabbiano
(immagine dell'attesa)
tarda
ha smarrito il cammino
(...il via vai dell'inferno che si imbuca ad ogni festa
è dato dal non voler indossare quei maledetti occhiali rosa
pur non addicendosi il grigio alla mia carnagione...)
suggeriscono il mare
l'andare di un treno
ne porta l'odore
nel colore dell'aria d'inverno
ancora solo annusato
il grigio delle ali di un gabbiano
(immagine dell'attesa)
tarda
ha smarrito il cammino
(...il via vai dell'inferno che si imbuca ad ogni festa
è dato dal non voler indossare quei maledetti occhiali rosa
pur non addicendosi il grigio alla mia carnagione...)
giovedì 10 giugno 2010
Nel
La notte tesse
tessere per mosaici
pensieri ritorti
nei risvolti della realtà
che sta in quell'andatura
un pò sbronza all'alba
e che fa male alle ossa.
tessere per mosaici
pensieri ritorti
nei risvolti della realtà
che sta in quell'andatura
un pò sbronza all'alba
e che fa male alle ossa.
(la notte cuce ciò che l'alba scuce)
(viceversa)
martedì 8 giugno 2010
crasi
Ricordati di buttare il sale
sotto a quelle ruote
di quella bicicletta
mentre chiazzata di blu
con un dito toccavi l'asfalto
con l'anima il cielo
Spargilo bene
all'interno di quelle crepe
divorate dal rosso
aperte dal precipizio
scucite dall'odore dell'estate
che si mescola dentro
fuori e intorno
contro una sagoma nera
attraverso bianche tende
sopra i sassi roventi
nelle notti che nuotano nell'alcol
dietro gli angoli della memoria
e gonne bianche e scalze
appese a delle lenzuola
divise con acari sazi di pelle
e pelle e pelle e pelle
e fiato
sospiro
orgasmi
passati
presenti
futuri
reiterati nello stesso istante
ed in lungo
maledetto
bastardo
mai pago
perchè...
Ricordati di mangiare il sale
ma non metterlo
sulla lingua, no
sotto
proprio sotto
la via più veloce
per il cuore.
sotto a quelle ruote
di quella bicicletta
mentre chiazzata di blu
con un dito toccavi l'asfalto
con l'anima il cielo
Spargilo bene
all'interno di quelle crepe
divorate dal rosso
aperte dal precipizio
scucite dall'odore dell'estate
che si mescola dentro
fuori e intorno
contro una sagoma nera
attraverso bianche tende
sopra i sassi roventi
nelle notti che nuotano nell'alcol
dietro gli angoli della memoria
e gonne bianche e scalze
appese a delle lenzuola
divise con acari sazi di pelle
e pelle e pelle e pelle
e fiato
sospiro
orgasmi
passati
presenti
futuri
reiterati nello stesso istante
ed in lungo
maledetto
bastardo
mai pago
perchè...
Ricordati di mangiare il sale
ma non metterlo
sulla lingua, no
sotto
proprio sotto
la via più veloce
per il cuore.
giovedì 20 maggio 2010
nel mezzo che non so
Se ci fosse e se potessi
sarei nei pressi di un fiume
nel sole e... in quello specchio che si crea
la corrente che scorre
che porto dentro me
-così sarei lui
semplicemente-
ma è alla foce
il mio indirizzo
dove il tempo
lo spazio
non ha bussola
il sale
del mare
per un attimo
arretra
e sa
di essere parte di qualcosa
di quel momento
fuggevole
che apre la coscienza
come alcune essenze
o l'ebbrezza
nel bere colori e sapori
mescolati
ed indefiniti
in quell'attimo in cui il cielo
è dentro e sopra
in quel vento
che fa galleggiare le nuvole...
(...)
( se ci sono "modi" ed il "mio" è sempre "inadeguato"... non lo è verso me stessa...
Il bilico dentro/fuori presuppone il compromesso... e lacera.)
sarei nei pressi di un fiume
nel sole e... in quello specchio che si crea
la corrente che scorre
che porto dentro me
-così sarei lui
semplicemente-
ma è alla foce
il mio indirizzo
dove il tempo
lo spazio
non ha bussola
il sale
del mare
per un attimo
arretra
e sa
di essere parte di qualcosa
di quel momento
fuggevole
che apre la coscienza
come alcune essenze
o l'ebbrezza
nel bere colori e sapori
mescolati
ed indefiniti
in quell'attimo in cui il cielo
è dentro e sopra
in quel vento
che fa galleggiare le nuvole...
(...)
( se ci sono "modi" ed il "mio" è sempre "inadeguato"... non lo è verso me stessa...
Il bilico dentro/fuori presuppone il compromesso... e lacera.)
Appartenenze
(dis)equilibri,
frammenti,
soffitti sotterranei
mercoledì 19 maggio 2010
non impermeabile
le crepe si aggrovigliano
su quei muri
di quelle stanze
sempre più vuote
-tranne che per la sabbia estiva
così ostinata
i rimasugli dei fili
che legavano le conchiglie-
l' Amaro
è penetrato
attraverso
così in fondo
radicato
il peso
dell'esterno
spinge...
...e -lentamente-
mi piego
un origami
di cartapesta
(non so dargli un nome
a quel vuoto che
spesso
riempie il mio sottosuolo)
su quei muri
di quelle stanze
sempre più vuote
-tranne che per la sabbia estiva
così ostinata
i rimasugli dei fili
che legavano le conchiglie-
l' Amaro
è penetrato
attraverso
così in fondo
radicato
il peso
dell'esterno
spinge...
...e -lentamente-
mi piego
un origami
di cartapesta
(non so dargli un nome
a quel vuoto che
spesso
riempie il mio sottosuolo)
domenica 16 maggio 2010
E se...
Chissà
cosa dicono
o pensano
quelle labbra dischiuse
una piega della memoria
(rubata a chi sa)
in cui gli orli di seta
sono istantanee di sensazioni
racchiuse
e
confuse
in un improbabile
se...
(odorano non di vento, ma di notte, luna e vino?)
cosa dicono
o pensano
quelle labbra dischiuse
una piega della memoria
(rubata a chi sa)
in cui gli orli di seta
sono istantanee di sensazioni
racchiuse
e
confuse
in un improbabile
se...
(odorano non di vento, ma di notte, luna e vino?)
venerdì 30 aprile 2010
twinkle
piccoli demoni
portati dal vento
carico di certi odori
forse in frammenti così piccini...
sembrano picchiettati su un piano
e cantati su un filo di pelle
ma vissuti mai
ed immaginati sempre
scorrere
correre...
ma sai che il grano
non è poi così giallo
i riflessi sui capelli
sono rossi
è tiepido
soffia
senza vento
senza amore
e poi
in fondo
a quell'emozione
attraverso
quelle note
vorrei che le sentissi
anche tu
...
portati dal vento
carico di certi odori
forse in frammenti così piccini...
sembrano picchiettati su un piano
e cantati su un filo di pelle
ma vissuti mai
ed immaginati sempre
scorrere
correre...
ma sai che il grano
non è poi così giallo
i riflessi sui capelli
sono rossi
è tiepido
soffia
senza vento
senza amore
e poi
in fondo
a quell'emozione
attraverso
quelle note
vorrei che le sentissi
anche tu
...
sabato 27 febbraio 2010
Sweet Madness...
Quel dolcissimo buio blu... era solo mio... era mio e l'ho amato e poi... non dimentico. Rivivo, non rinnego... Non tornerà, ma ricorda come a volte... il tempo si ferma davvero... resta tutto sospeso, appeso... ed il respiro della persona che ti sta vicino è l'unica cosa per cui senti di poter esistere, resistere... fuori nulla, dentro... l'infinito.
Sweetness, blue darkness...
...sweet madness...
...goodbye.
Soffia.
Sui petali che si aprono...
...soffia.
Tra macchie di margherita e cielo oltre il mare, oltremare...
...ancora, soffia.
Quella chiave antica, sotto le radici... pensavo fosse perduta!
L'ho ritrovata...
(il solletico dell'erba sotto i piedi... come quando ero bambina... e correvo scalza!
Salta nelle pozzanghere e guarda tutto a testa in giù, come un tempo Alice fu...)
Sweetness, blue darkness...
...sweet madness...
...goodbye.
Soffia.
Sui petali che si aprono...
...soffia.
Tra macchie di margherita e cielo oltre il mare, oltremare...
...ancora, soffia.
Quella chiave antica, sotto le radici... pensavo fosse perduta!
L'ho ritrovata...
(il solletico dell'erba sotto i piedi... come quando ero bambina... e correvo scalza!
Salta nelle pozzanghere e guarda tutto a testa in giù, come un tempo Alice fu...)
lunedì 8 febbraio 2010
Saturno
mentre scorrono
e tutto dovrebbe essere
come un filo di perle
ponderate e misurate
-musicate-
più sotto la pelle
fa i suoi giri a spirale
i suoi sussulti
confondono
-rincorrono-
nuvole ad onde
e forse lucciole
riflesse nell'acqua
di giorni assolati
...
(è un'orchestra
ma ogni musicista
vuol essere solista...)
e tutto dovrebbe essere
come un filo di perle
ponderate e misurate
-musicate-
più sotto la pelle
fa i suoi giri a spirale
i suoi sussulti
confondono
-rincorrono-
nuvole ad onde
e forse lucciole
riflesse nell'acqua
di giorni assolati
...
(è un'orchestra
ma ogni musicista
vuol essere solista...)
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