giovedì 26 gennaio 2012

estratto

è quel tuo oblio che mi spaventa
non i tuoi giorni
metti nel buio mani e spasmi e carezze
non le distingui nitide di incarnato
-in quadri ad olio incorniciati-
e non li senti, non li senti mai
nei giorni
quegli echi
le sonorità della pelle

...e l'ogni
prende forma
in quel contrasto d’ombra
in quella tana nascosta che regali alla menzogna
sotterrata alla vista
rimessa al coro dei chicchessia
ed i chicchessia cantano
cantano e bruciano
linguaggi che non comprendono

sola qui nelle mie braccia
la mia parte
sopravvive
rivive
risente
scissa dal contorno
essenza non diluita
di ciò che fu
-per me-
Noi.

sabato 14 gennaio 2012

nda

(Prima o poi permetterò alla luce del sole di sciogliere questi nodi. Prima o poi me ne starò lì, seduta, con la finestra aperta ad odorare fuori. A sentire, vedere, miscelare quel che posso definire blu in questo cielo corrotto e ritagliato, miscelarlo con quelle ditate di nuvole. Prima o poi sentirò quella gabbia scucirsi, prima o poi troverò il giusto lembo, sfilerò piano piano, scucirò e farà un pò male, come quei colpi di spazzola che districavano le mie lunghezze, quand’ero piccola e mia nonna bagnava il pettine per riordinare i boccoli.
I nodi ritornano... ma basta un pò d’acqua e un buon pettine.
Quando non sei riccia.)

sabato 7 gennaio 2012

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eravamo io e te e c’erano alberi e c’erano colori e c’erano sorrisi e c’era la musica e c’eravamo io e te in mezzo
a tutto questo io e te in mezzo a quella musica io e te danzatrici in festa io e te

quell’idea di felicità
che il risveglio porta via
con un gelido schiaffo
di un gelido inverno
in tutte le mattine
di tutti gli inverni
di tutti i miei anni