è quel tuo oblio che mi spaventa
non i tuoi giorni
metti nel buio mani e spasmi e carezze
non le distingui nitide di incarnato
-in quadri ad olio incorniciati-
e non li senti, non li senti mai
nei giorni
quegli echi
le sonorità della pelle
...e l'ogni
prende forma
in quel contrasto d’ombra
in quella tana nascosta che regali alla menzogna
sotterrata alla vista
rimessa al coro dei chicchessia
ed i chicchessia cantano
cantano e bruciano
linguaggi che non comprendono
sola qui nelle mie braccia
la mia parte
sopravvive
rivive
risente
scissa dal contorno
essenza non diluita
di ciò che fu
-per me-
Noi.
giovedì 26 gennaio 2012
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L'essenza diluita si è condensata in poesia.
RispondiEliminaMi è piaciuta, brava.
a volte è tutto ciò che resta
RispondiEliminaD.