mercoledì 29 luglio 2009

senza

...e quella lunga
scala bianca
trema dalla punta
così lontana
non mi solleva
la gravità della luna
ma il peso della terra
trascina in fondo
le ossa

non una verità
nemmeno un segreto
solo un sospiro
pianto a quella meteora
che quasi ho toccato
lasciando scie rosse
in luoghi non appartenuti
(mai)
vissuti a brandelli
come luna di quarto

volevo la piena
che risplende
nella notte
nelle notti
sopra le stelle ed il mare
quasi a creare
un sentiero

Silenzi
vuoti
bugie
verità
ceramiche
infrante
sotto
i
piedi
scalzi
lasciano
tracce
palpabili

L'amaro è sapore di nulla

e le farfalle
sbattono
sui soffitti
sotterranei
le armonie
non suonano
nè più un rumore
nel buio
perchè c'è solo
(buio)

mercoledì 15 luglio 2009

Dis(equilibrio)

Scalpitare di zoccoli
sul duro di una strada

vuoti di pensiero nello stomaco
son rumore dell'affanno

Non è possibile finire
(.)
per poi ricominciare
(a capo)
è solo creare
o distruggere

-l'uno-

-l'altro-

in mezzo non ci sono stata mai
(di passaggio sempre)
non mi è dato sapere

Perennemente pendente
mai diritta
(in)consapevolmente
oscillo.

sabato 11 luglio 2009

Un pò di autoironia.

Sono fili le ore...

sono nata sognatrice
non tessitrice.

Visione ispirata da un brano dei Black tape for a blue girl

Mi chiedo se questo tanto agognato Dio non sia nascosto tra le infinite vibrazioni del suono...
Sollevata delicatamente dal letto, in posizione supina.. ero io stessa una vibrazione dell'aria e quella musica risuonava dentro ogni più remoto angolo del mio corpo, passava negli spazi tra gli atomi così ero una cassa di risonanza, uno strumento che il suono usava per potersi espandere, per viaggiare attraverso probabili porte tra mondi...al di sopra e tuttavia dentro tutto e forse solo soffiando avrei potuto sollevare il velo, ma non avevo bisogno di questo... non avevo bisogno di nulla... erano alberi e dal seme bevevano acqua pura, come le corde dei violini si tendevano e suonavano per sollevarsi e raggiungere il cielo, ogni ramo una nota, ogni foglia un acuto....e finestre logore, antiche case diroccate e contorte, assimilate dalla terra, vapori nebbie e nuvole e muschio, potevo sentirne l'odore e non ero triste, nè felice...ero...ero... ero tutto, dentro e fuori, così potevo contorcermi come un ramo o espandermi nell'aria come un profumo... bere acqua ed essere la stessa che scivolava dentro me... tutto scorreva scorreva scorreva...ma gli alberi danzano mentre crescono?
infinito...
che la morte sia così? forse è anch'essa musica nell'attimo finale e quando pian piano tutti i nostri atomi si disgregano e si rimescolano, producono ancora eterne vibrazioni... inverosimili nello spazio... chissà cosa si sente in alto, dove ci dovrebbe essere il vuoto... forse è stata una nota a dare il via all'universo ed essa continua a viaggiare nello spazio e nel tempo... vorrei potermi infilare in quegli anfratti e correre con essa...
...persino Morgana la immagino cantare o evocare semplicemente della musica per poter aprire le nebbie...
le parole del potere sono canzoni...

Voglio attaccarmi ovunque ed essere usata come una cassa di risonanza... com'è meraviglioso essere uno strumento di più strumenti....