E se le avessi detto di smetterla con quella tortura alle sue mani, quel suo mangiarsi le unghie, con le ferite che inevitabilmente poi si formano e con quel freddo, che tanto le rende fragili e rosse?
Le avrei messo del pepe. Sì, pepe nero, sulle dita. Io, giuro, l'avrei fatto.
Lo faccio, nei pensieri, di tanto in tanto... cullandomi nel sogno delle tutte (quasi) possibili conseguenze...
Nella realtà... ci sono limiti, per certi versi, invalicabili. O forse, per certe circostanze.
(o forse ruoli, o vincoli, o... oh! dannazione...)
domenica 31 gennaio 2010
mercoledì 27 gennaio 2010
Sshhh... sulle punte...
[Ma le etichette non si mettono ai vestiti? A me piace camminare nel fango... perchè è quando ci si sporca, che si vive...]
Tra più soffi di nebbie
seppur smarrita
l'argentea Luna filtra...
...candidi fili afferrano
quei lembi di fumo
sottili...
(capita di perdersi, alcune notti, ad osservare, languidamente, questa danza antica)
Confusa e conFusa
di gatta e di matta...
Tra più soffi di nebbie
seppur smarrita
l'argentea Luna filtra...
...candidi fili afferrano
quei lembi di fumo
sottili...
(capita di perdersi, alcune notti, ad osservare, languidamente, questa danza antica)
Confusa e conFusa
di gatta e di matta...
Appartenenze
(dis)equilibri,
frammenti,
soffitti sotterranei
lunedì 18 gennaio 2010
(un'idea di nostalgia?)
Mi piaceva sognare di poter fare una chiacchierata con lei e parlare di tante cose, come due vecchie amiche, e mi accontentavo di questo... di qualche parola davanti ad un caffè, mentre distrattamente sognavo che fosse la sua pelle quello zucchero che ne toglieva l'amaro... non potevo avere nient'altro... ed era semplicemente tutto ciò che desideravo. E' così amaro, il mio caffè...
mercoledì 13 gennaio 2010
In mezzo a questo (r)Umore
che poi è come se la rosicchiasse
-quella parete, intendo-
(parentesi)
dattilografata dalle ombre
_sussurrata_
alle viscere
mentre percepisco
vibrazioni dense e basse
in mezzo a questo c'è
(stato)
un profumo
viene da una finestra
_percepita_
quando risuona nel petto
un violino
la si guarda
(attraverso)
e si può vedere
E' un istante...
E c'è...
Ciò che la mia mano non osa toccare
e che incautamente
il mio cuore
può
solo
(...)
-quella parete, intendo-
(parentesi)
dattilografata dalle ombre
_sussurrata_
alle viscere
mentre percepisco
vibrazioni dense e basse
in mezzo a questo c'è
(stato)
un profumo
viene da una finestra
_percepita_
quando risuona nel petto
un violino
la si guarda
(attraverso)
e si può vedere
E' un istante...
E c'è...
Ciò che la mia mano non osa toccare
e che incautamente
il mio cuore
può
solo
(...)
mercoledì 9 dicembre 2009
Il Maleficio del dubbio
Bisognerebbe guardare sempre avanti
perlomeno quando si cammina...
...si eviterebbero i pali della luce.
(impantanata in un'enorme carta moschicida... dubbio, dubbio, dubbio, verso me stessa, verso gli altri... ne sono dipendente, è come una droga... solo che ogni tanto, davvero, almeno anche solo qualche volta, mi piacerebbe... esserne libera... libera, libera, libera... come posso prendere il volo, con queste catene appese alla testa? sono una stupida marionetta... tutto qua. (?))
perlomeno quando si cammina...
...si eviterebbero i pali della luce.
(impantanata in un'enorme carta moschicida... dubbio, dubbio, dubbio, verso me stessa, verso gli altri... ne sono dipendente, è come una droga... solo che ogni tanto, davvero, almeno anche solo qualche volta, mi piacerebbe... esserne libera... libera, libera, libera... come posso prendere il volo, con queste catene appese alla testa? sono una stupida marionetta... tutto qua. (?))
domenica 6 dicembre 2009
This Mortal Coil "Another Day"
Vorrei bere qualcosa che avveleni certi sogni.
">
The kettle's on, the sun has gone, another day
She offers me Tibetan tea on a flower tray
She's at the door, she wants to score
She really wants to say
I loved you a long time ago, you know
Where the wind's own 'Forget me nots' blow
But I just couldn't let myself go
Not knowing what on earth, now, there was to know
But I wish that I had 'cause I'm feeling so sad
That I never had one of your children
When across the room, inside the tomb, a chance has waxed and waned
The night is young, why are we so hung up in each other's chains?
I must take her and I must make her while the dove domains
And feel the juice run as she flies
Run my wings under her sighs as the flames of eternity rise
To lick us with the first born, the lash of dawn
Oh, really, my dear, I can't see what we fear
Standing here with ourselves in between us
And at the door, we can't say no more than just another day
And without a sound I turn around and I walk away
">
The kettle's on, the sun has gone, another day
She offers me Tibetan tea on a flower tray
She's at the door, she wants to score
She really wants to say
I loved you a long time ago, you know
Where the wind's own 'Forget me nots' blow
But I just couldn't let myself go
Not knowing what on earth, now, there was to know
But I wish that I had 'cause I'm feeling so sad
That I never had one of your children
When across the room, inside the tomb, a chance has waxed and waned
The night is young, why are we so hung up in each other's chains?
I must take her and I must make her while the dove domains
And feel the juice run as she flies
Run my wings under her sighs as the flames of eternity rise
To lick us with the first born, the lash of dawn
Oh, really, my dear, I can't see what we fear
Standing here with ourselves in between us
And at the door, we can't say no more than just another day
And without a sound I turn around and I walk away
sabato 28 novembre 2009
Non c'è rima
E le canzoni che vorrei poter cantare
sono qui
in una trappola tra me ed il soffitto
che sa chi siamo tutti
ed io e te
il resto del mondo anche
le ciglia fragili di cristallo
lacrime salate
perchè sono tali
com'è vero il calore
ed il male, il mare
e l'eco tra me
il soffitto
e Dio
tra me
il soffitto
e te
Nel sottosuolo
della pische
del solo
essere
umani
piccoli
inutili
fragili
Ma veri, come il vento
l'eco
e Dio
ad ognuno il suo di Dio
il suo di Io
ma
le braccia aperte
lasciano sospesi
i fiati.
(suoni, suoni, suoni)
Tra me
il soffitto
e
te.
sono qui
in una trappola tra me ed il soffitto
che sa chi siamo tutti
ed io e te
il resto del mondo anche
le ciglia fragili di cristallo
lacrime salate
perchè sono tali
com'è vero il calore
ed il male, il mare
e l'eco tra me
il soffitto
e Dio
tra me
il soffitto
e te
Nel sottosuolo
della pische
del solo
essere
umani
piccoli
inutili
fragili
Ma veri, come il vento
l'eco
e Dio
ad ognuno il suo di Dio
il suo di Io
ma
le braccia aperte
lasciano sospesi
i fiati.
(suoni, suoni, suoni)
Tra me
il soffitto
e
te.
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