...in fondo un pò invidio gli alti e i bassi, sembrano sinonimo di una normale quotidianità, mentre io sono sintonizzata sui bassi, talmente bassi da essere bassifondi - e cosa potevo sperare visto il mio metro e coda di cavallo (per me i Vatussi hanno la testa tra le nuvole), che figuriamoci come si presenta quando ho un diavolo per capello e la casa è umida tanto che i funghi crescono sulle pareti (almeno porcini si spera), mi chiedo, sarebbe meno umida se fossi alta e magra e la vita fosse un pò più mia?... mia tua nostra, no, almeno vostra grazia vogliate perdonarmi se mi sforzo di sorridere un pò, ma voi vi alterate perchè sembro troppo contenta.
Se devo essere proprio sincera, l'ultima volta che sono stata Contenta credo di non rimembrarmela (ma si può coniugare così?), volendo potrei associarla a qualche ricordo d'infanzia che non ricordo più, così a caso facciamo quando ho mangiato lo zucchero filato. Non capisco perchè ancora mi piaccia, è terribile come lasci le dita a mò di carta moschicida, per la festa dei moscerini di paese... e ne avrei di racconti sui moscerini del mio paese d'infanzia... però oggi è il 5 novembre (pardon, siamo già al 6, ma questo è il racconto del 5). Ed io me lo ricordo ancora, ricordo ancora l'immagine come un quadro di Caravaggio, con quei colori incredibilmente veri da sentirne persino l'odore. E ancora mi colpisce. Mi fa lo stesso effetto...
...così...
...avrei voluto, almeno oggi, che ci fosse stata una piccola festa nel mio cuore. Ma poi c'è il minestrone quotidiano e soprattutto bisogna stare attenti a non sostare sotto le porte, fa nulla, è divertente addobbare manichini dagli occhi sognanti- al gelo- e però mi piace davvero, anche se sembra triste detta così, perchè l'inverno comincia a farsi sentire e siamo tutti un pò più tristi, in verità.
Sono seduta nella sala d'attesa di una stazione ed al binario 8 ci sono ritardi e qualche volta troppe pretese... pretese dimentiche che nelle sale d'attesa sostano sospiri e desideri e speranze dalle ali cangianti, fatine che scorazzano e litigano per le briciole con i piccioni, qualche brivido per il freddo imminente e ossa che scricchiolano per i dolori degli anni passati... e c'è tanta pazienza, tanta perchè l'amore esiste (e resiste) ancora, perciò i ritardi possono essere sopportati, finchè si ha il coraggio di sognare e di crederci un pò più di ieri. Un pò meno oggi, ma un pò di più domani...
Esattamente un anno fa.
Ecco perchè non si smette e si resta qui, a prendere il gelo e l'umido, pensando al vento ed alle nuvole, stagliate contro il cielo, in alto sopra il mare.
(dedicato a quel sogno improbabile e bellissimo)
(buon 5 novembre)
sabato 6 novembre 2010
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sarai anche un metro e coda di cavallo ma sei grandissima.
RispondiEliminaquesto post è bellissmo. e non lo dico spesso.....
Fatina mia, è da tanto che speravo di rileggerti, ti chiederei come stai, quando lo faccio dovrei ogni volta ri-postare un vecchio post appunto che scrissi tanto tanto tempo fa, ognuno a questa domanda risponde come vuole e ognuno la fa come vuole.
RispondiEliminaMi mancavi in tutto il tuo metro e coda di cavallo.
Prendo un po' di te, per tenerlo per me e ti bacio sulla fronte eheheh
"trovare delle verità rubate tempo fa
RispondiEliminao solo alla realtà
tra
stivali inzuppati, odore di vecchio
che nuovo diventa per me
ho lasciato la pelle sotto una coltre di polvere
adesso sa di stelle
sono povera sì e vivo di tante storie
perchè
delle tue parole, son mendicante in verità
mendicante di bugie
mendicante di pensieri
ebbra di umore
ebbra di desideri"
una canzone che hai scritto tempo fa. non smettere di scrivere e di esistere, anche se alle volte la vita prende a calci in bocca. resti comunque.
buon 5 novembre.