sabato 22 agosto 2009

Ri-don-DAN(za)

Gatto nero gatto bianco
sono stanco sono stanco
se son sveglia alla mattina
sento già l'odor di brina
cado cado giù nel fondo
sembra sempre tondo tondo
sì l'abisso l'ho trovato
ha sapor di cioccolato
nere nubi
spessi cubi
son i ratti
tutti matti
scendi scendi giù nel fosso
scava scava trovi l'osso
la fontana si è ammalata
la mia nonna l'ha sturata
quattro mele a colazione
urla la televisione
nera nera nera nera
è la sera è la sera
cadi ancora amica mia
che la luce porti via
hai colpito la ragione
con il male di stagione
senti ancora l'agonia
o di più la malattia
piangi e ridi piangi e ridi
lasci tutti i saldi lidi
ma se ancora scriverai
troppe cose dette avrai

(o i maroni scasserai)

...

2 commenti:

  1. La Ridondanza è "l'uso di parole la cui omissione non costituisce una sostanziale perdita di significato", ma allo stesso modo, se il concetto viene applicato all'agire di un essere umano, si può dire di un modo di fare, di comportarsi che, se evitati, non annullano la sua identità o ne accrescono il valore. come a dire che, presente o assente, il fenomeno della ridondanza non svela i lati migliori o peggiori di una cosa, ma solo il susseguirsi di pianti e risa che derivano dalla rteiterazione di un qualcosa di cui in effetti non c'è bisogno. però, se guardiamo bene alla vita degli umani, la "redundantia ad absurdum" è parte integrante della società, fatta di gesti, parole e modelli di pensiero dotati di un'instancabile coazione a ripetere. quindi la ridonDANZA, questo ballo da cui mai si esce (nè vittoriosi nè sconfitti, per altro) è forse un ballo cui non possiamo astenerci?
    complimenti per tutto quello che scrivi, è materia che nuoce, cuoce, attiva le sinapsi, fibrilla l'animo, insomma roba forte...ma non per tutti.

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  2. Merda. 'Sta cosa & anche il commento me li devo rileggere da perfettamente lucida.

    Come ti dico sempre, ogni volta che vengo qui, Morgana, c'è così tanta roba da capire che mi sento un po' volgare.

    Intanto sorseggio il the, comunque...

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