E mentre continuo a ricucire toppe
sulle ali di tessuto trapiantate nella schiena
vorrei che le farfalle
smettessero di prendersi gioco di me
perché non sono bella come loro
come si addice alla leggerezza
Necessito ridere io di me
che continuo a buttarmi sale sul cuore
per cauterizzare le ferite
ma brucia, brucia
brucia il sole
brucia la luna
bruciano le note ubriache sulle labbra
che mangiano promesse rosse di rosa
in mezzo a liquore giallo di anice.
Non importa
sono troppo pesante
volerò sulle punte
sfiorando la spuma
sognando le nuvole...
lunedì 16 marzo 2009
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la verità sta nel mezzo, tra la spuma e le nuvole.
RispondiEliminaLe poesie che sono come ricette che ballano mi hanno sempre conquistato...
RispondiEliminaContinua...
Sarà una banalità, ma le farfalle erano bruchi, prima di imparare a volare...
RispondiEliminaBanale, come svegliarsi ogni mattina, come respirare, no?